Sino a ora ho quasi sempre raccontato di moda al femminile, ho sbirciato nei guardaroba di chi è alla moda o si ritiene tale, vi ho descritto gioielli meravigliosi e look invidiabili ma sempre tutti al femminile. Oggi, parliamo sempre di moda ma vorrei focalizzare l’attenzione su alcuni capi del guardaroba maschile. Siamo in estate, le mise possano essere un po’ meno formali, il caldo giustifica alcuni look che potremmo definire “casual” ma non sia mai che l’estate ci faccia rinunciare al bon ton, i signori uomini come le signore non devono mai rinunciare al buon gusto, nemmeno quando la colonnina di mercurio sfiora i 40 gradi. Ci sono alcuni capi che noi donne vorremmo sopprimere dall’armadio e dai cassetti dei nostri fidanzati o mariti. Alcuni di questi rientrano nello stereotipo dell’uomo improponibile come, ad esempio, il tanto temuto calzino bianco, ma nonostante questo, credetemi non si sono ancora estinti. In questi giorni di caldo opprimente, dovendo restare in città per lavoro, penso di essere vittima di colpi di calore che mi provocano allucinazioni tali da vedere ancora uomini con sandali o mocassini con calzini bianchi e non sono neppure tedeschi! Purtroppo non è il caldo che mi da alla testa ma è tutto vero, non commettiamo l’errore di pensare che ormai più nessuno possa indossare tali oscenità, in realtà sotto qualche orlo di pantalone, il calzino bianco fa ancora timidamente capolino.
Ecco che allora, sul volto di ognuna di noi, si dipinge una smorfia di sofferenza unita al disgusto.
Nella storia del cinema e del costume qualche calzino bianco però c’è stato, con questo non voglio assolutamente legittimare lo scempio che “il pedalino bianco”, come viene ancora chiamato da qualcuno, fa di un uomo. Anzi i calzini bianchi, lunghi o corti che siano sono brutti e basta! Non vorrei infierire ma qualcuno di voi ricorda Danny Zuko alias John Travolta in Grease? Ecco, qui il caro Dany sfoggia dei superlativi calzini bianchi e la cara Sandy, ovvero Olivia Newton John, non sembra affatto inorridire alla loro vista.
Questione di gusti o tempi che cambiano? Il pedalino bianco fa la sua comparsa anche a Buckingham Palace: ebbene si, in occasione del 90esimo compleanno della regina Elisabetta, suo marito il duca Filippo di Edimburgo, ha posato per uno scatto della fotografa Annie Leibovitz mettendo in bella mostra, seduto sul divano della Oak sitting room del Castello di Windsor accanto alla real consorte, un calzino bianco di spugna, proprio quelli che al massimo sono consentiti per andare in palestra, non certo da indossare con un mocassino, per giunta, molto british. Lui sembra non preoccuparsi minimamente del colore dei suoi calzini, al contrario Queen Elisabeth II sembra avere un’aria tra lo sconsolato e il rassegnato.
Se oggi il calzino bianco ci fa arricciare il naso, pensate che tra glia anni ’50 e ’60 era invece un “must have” dell’abbigliamento maschile alla moda. Negli anni ’50 erano di moda le calze bianche corte e le hanno indossate Marcello Mastroianni, Paul Newman, Cary Grant così come Anthony Perkin: in questo caso il fatto di essere il protagonista di Psyco non ha nessuna relazione con il calzino, credo!
Negli anni ’60 i Beatles le indossavano con l’abito nero, giacchetta smilza, tornata in voga oggi, pantalone a sigaretta e mocassino, il loro look faceva decisamente tendenza. Elvis pare non potesse farne a meno e per lui le fans si strappavano i capelli: che lo guardassero solo negli occhi?
Chi riporta in auge l’accessorio più vessato dalla donne è Michel Jackson negli anni ’80 seguito a ruota da George Michael e dai Duran Duran.
Sarà poi destinato a sparire e la battaglia contro il calzino bianco sembra essere vinta ma, come si suol dire, “a volte ritornano” quindi c’è poco da esultare.
Udite, udite lo spauracchio di tutte noi, il cui slogan era ed è “Il calzino bianco mai!” oggi è stato riproposto sulle passerelle e nelle pubblicità.
Insomma proviamo a trarre delle conclusioni: se il pedalino bianco lo indossano James Dean, John Travolta o Steve McQueen, diventa assolutamente accettabile e addirittura si parla di icone di stile mentre se lo indossa il Sig. Brambilla è da far accapponare la pelle. Forse sono le vecchie foto in bianco e nero a rendere glamour qualcosa che oggi ci fa inorridire? Oppure siamo noi che non abbiamo capito nulla e il calzino bianco è un modo per essere anticonformista, per distinguersi dalla massa, quindi in realtà è un accessorio per chi sa osare? Vi lascio con il dubbio e lo spunto di riflessone.
Che cosa altro vorremmo buttare dal guardaroba del nostro Lui? Anche sulla canottiera, indossata come capo di abbigliamento, si apre un mondo e diverse correnti di pensiero.
Personalmente non amo l’uomo in canotta, nemmeno usata come underwear; se proprio siete freddolosi, sotto le camicie indossate la classica t-shirt bianca e sarete salvi da qualsiasi critica feroce sul vostro look, almeno sotto l’abito!
Come vi dicevo non sono una fan della canottiera eppure ogni anno, in particolare appena il caldo si fa sentire, c’è sempre qualcuno che azzarda un outfit da supermacho, identificabile nello stereotipo comune con la canotta di varie fogge e colore.
Facendo una breve ricerca, ho scoperto però, che anche questa come il calzino bianco ha avuto numerosi sostenitori, pensate che ha fatto addirittura la storia del cinema.
Ci sono state canottiere d’autore come quella di Marcello Mastroianni in “Divorzio all’italiana” e quella di Marlon Brando in “Fronte del porto” o in “Quel tram chiamato desiderio”.
La canottiera di Bruce Willis in “Die Hard”, sporca, sudata e pure impregnata di sangue è sicuramente quella più celebre del cinema.
Numerosi altri attori hanno sfoggiato la “canotta” odiata tanto quanto amata, da Clark Gable ad Al Pacino e De Niro.
All’inizio vi ho detto che il mio uomo ideale non contempla nel proprio guardaroba la canottiera ma confesso se a indossarla è Adrien Brody posso quantomeno in parte rivalutarla.
Concedetemi l’eccezione che conferma a regola.
Forse la mia avversione alla canottiera è dovuta al ricordo del nostrano Fantozzi, ovvero Paolo Villaggio, in una celebre scena in cui la indossa come tenuta da tennis, durante una partita con il mitico Rag. Filini, oppure dove sdogana la frittatona di cipolle e il rutto libero!
O perché la associo a Omar Simpson, seduto sul divano di casa, in canotta e mutande intento a divorare ciambelle davanti alla tv e qui non possiamo proprio parlare di sex symbol...
Che dire, è vero che il calzino e la canotta non fanno il monaco ma se proprio dovete indossarli: per i primi imparate a ballare come Michal Jackson e per la seconda fate in modo di trovarvi in un grattacielo in fiamme a Los Angeles, intenti a salvare la vita di vostra moglie, proprio come fa Bruce Willis in “Trappola di cristallo” altrimenti astenetevi!