Da sempre l’arte ha ispirato la moda e da sempre troviamo la moda nell’arte, numerose tele sono la testimonianza di come la moda si è evoluta con il trascorrere dei secoli, basti pensare ai dipinti di Velazquez dove la resa dei tessuti, i particolari degli abiti e dei gioielli fanno deisuoi ritratti delle vere opere d’arte.
Per la nostra seconda tappa nella Maison Dior e dintorni, vorrei partire da una frase: ” Non dobbiamo mai confondere l’eleganza con l’essere snob” e ricordare colui che non si è lasciato intimorire dall’eredità del grande maestro: Yves Saint Laurent!
Di librerie a Parigi ne troverete moltissime: storiche, moderne, famose e completamente anonime ma, se venite a passeggiare con me sul lungo Senna, vi mostro le mie preferite!! I libri scelti e sfogliati sotto il cielo di Parigi: a me piacciono di più!
Le mostre e le esposizioni a Parigi sono sempre numerose, una tra queste sicuramente degne di nota è stata la retrospettiva dedicata al fashion designer belga Martin Margiela, allestita al Musée de la mode Palais Galliena, dove si è ripercorsa la carriera dello stilista a partire dalla sua collezione spring-summer 1989 alla collezione spring-summer 2000.
Sino a ora vi ho raccontato della Parigi romantica, delle passeggiate sul lungo Senna, dell’eleganza dei viali dello shopping di lusso parigino e del fascino bohémien di Montmartre ma non vi ho ancora fatto conoscere l’aspetto più underground di Parigi. Esiste anche una Parigi poco conosciuta dai turisti ma non per questo meno affascinante!
Quando non sono a Parigi spesso mi chiedono cosa mi manchi di quella città,. La risposta non è stata immediata, ci è voluto del tempo per capire cosa ogni volta mi porta a tornare proprio in questa parte di mondo. Ogni volta che mi trovo altrove, passata l’emozione del momento, la curiosità e l’eccitazione che un posto sconosciuto può creare, sopraggiunge la malinconia...
Con la luce e il colore intraprendiamo non solo un viaggio nell’impressionismo, esperienza delle arti figurative più feconda e di moda del XIX secolo, che tra mille difficoltà segnerà la propria data di nascita nel 1874, a opera di un piccolo gruppo di artisti.
Spesso la domenica mattina mi piace fare quattro passi per le vie quasi deserte nei dintorni di casa , ovviamente in compagnia di Frida, e fermarmi a fare colazione in qualche pasticceria o sala da thè che si trovano lì vicino...
Chi non invidierebbe una donna i cui difetti diventano punti di forza al punto tale da essere considerati vere e proprie qualità È quello che tutte noi dovremmo fare: pensare che i nostri difetti possono diventare armi di seduzione, particolari che ci rendono uniche, insomma trasformare un difetto in una caratteristica che aumenti la nostra autostima e non il contrario.
A Parigi i parchi sono molti e che dirvi…sono tutti bellissimi!!! Abitando in Rue St. Honorè, quasi ogni mattina ho il piacere di attraversare “le jardin des Tuileris” e nei momenti di relax, passeggiare con Frida tra i suoi viali o sedermi per fare colazione, spesso la domenica mattina, in uno dei chioschi che si trovano all’interno del parco!
Nell’ultimo articolo dedicato alla “La moda femminile è futurista” la protagonista sarà Chanel, all’anagrafe Gabrielle Bonheur Chanel. Tutti conosciamo Madame Coco, soprannome datole quando faceva la ballerina, e tutti hanno scritto di lei…
Nella prima parte di “La moda femminile è sempre stata futurista” con Madeleine Vionnet, vi ho dato un’idea di come e quanto le avanguardie dei primi del ‘900 fossero legate alla moda e viceversa...
“La moda femminile è stata sempre più o meno futurista. Moda equivalente del Futurismo. Velocità, novità, coraggio della creazione”, si leggeva così nel Manifesto della moda femminile futurista, scritto da Volt alias Vincenzo Fani, nel 1920.