Gli articoli di Atelier Carenzio
La moda è sempre stata futurista: parte terza
Nell’ultimo articolo dedicato alla “La moda femminile è futurista” la protagonista sarà Chanel, all’anagrafe Gabrielle Bonheur Chanel. Tutti conosciamo Madame Coco, soprannome datole quando faceva la ballerina, e tutti hanno scritto di lei…

Come Vionnet e Schiapparelli ha rivoluzionato il concetto di femminilità e di moda femminile del XX secolo.
Contrariamente a Elsa Schiapparelli Gabrielle ha origini umili e trascorre la maggior parte della propria infanzia in orfanotrofio. Nasce nel 1883 a Saumur, in Francia, da una coppia non sposata, Albert Chane e Jeanne Devolle. A diciotto anni, viene ammessa al collegio “Notre Dame”, impara a cucire e questo le sarà utile in avvenire. Come la Schiapparelli anche Gabrielle avrà la fortuna di trovarsi al posto giusto nel momento giusto: incontrerà, infatti, Etienne Balsan, erede di una importante industria tessile che diventerà suo amante e del quale sfrutterà abilmente le influenti conoscenze.

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Coco Chanel, Leon de Laborde e Etiènne Balsan

Madame Chanel e Madame Schiapparelli, non si risparmieranno mai complimenti. La prima, definiva con arroganza la Schiapparelli ”l’artista che fa vestiti” mentre, la seconda, appellava Chanel come “la modista”, ovvero una che si intendeva di cappellini. Entrambe però, proprio come le avanguardie di inizio ‘900, saranno rivoluzionarie e la loro moda sarà letteralmente legata “con un filo” ai movimenti artistici che andavano affermandosi sulla scena culturale di quel periodo.

Chanel apre la sua prima boutique di moda nel 1913 a Gantaut-Biron, a Deauville, in Normandia. Luogo già molto conosciuto: qui si trovano le spiagge in cui Eugène Boudin e gli impressionisti, catturavano con il colore la luce grigio-blu del cielo e del mare di Normandia, alla fine del XIX secolo.
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Eugène Boudin, The Pier at Deauville – 1869

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Eugène Boudin, Bath at Deauville – 1869

A Douville, Chanel, inventa uno stile sportivo e dinamico, in linea con la società in via di trasformazione: la velocità il dinamismo, saranno il simbolo dell’avanguardia futurista. Una moda differente rispetto a quella proposta nel suo primo atelier di modista “Chanel mode”, aperto nel 1910 in Rue Cambon al numero 21, che sarà costretta a chiudere con lo scoppio della II Guerra Mondiale per riaprirlo solo nel 1954.

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Chanel all'ingresso della sua boutique a Deauville – 1913

A Deauville propone alla facoltosa clientela, un abbigliamento che si adatta alle attività all’aperto ed alle passeggiate sul lungo mare.
Maglioni in jersey a righe, camicie a righe, pantaloni da marinaio e completi da spiaggia, fanno si che Chanel porti “una ventata d’aria fresca”, uno spirito di innovazione, proprio come stavano facendo le avanguardie!

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Coco Chanel a Deauville

Anche Coco, reinventa e trasforma un capo da lavoro, come era stato per la tuta di Thayaht, ora è la volta dei maglioni di jersey che fanno il proprio ingresso nel guardaroba femminile.
Come Vionnet, Chanel libererà le donne dai corsetti e dalla moda imposta dalla Belle Epoque.

Il primo abito firmato Chanel sarà nero perché ”il nero contiene tutto. Anche il bianco. È di una bellezza assoluta. È l’accordo perfetto”: nascerà così “la petite robe noire”!

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Chanel, La petit robe noire – 1926

Nel 1926 Vogue scriverà di lei: “Ha creato la nuova uniforme della donna moderna”.

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Elsa Schiapparelli legherà in modo particolare il proprio nome ai Surrealisti, mentre Coco Chanel ai Cubisti. Questo la porterà a collaborare con Jean Cocteau, nel 1923, realizzando i costumi per l’Antigone, mentre Picasso si sarebbe occupato della scenografia; saranno firmati Chanel anche i costumi per l’Edipo Re de 1937.

Il Cubismo “destrutturava” la realtà, ricostruendola su più dimensioni, il corpo veniva ricreato in forme nuove. Così la moda di Chanel, e non solo, da una nuova forma al corpo, utilizzando anche materiali mai presi in considerazione nel mondo della moda. A Parigi i primi anni del ‘900 sono elettrizzanti, sono un mix di cultura e di avanguardia, Chanel frequenta artisti che la influenzeranno e la condizioneranno.
In questi anni è innamoratissima di Arthur Capel, soprannominato Boy, il quale purtroppo morirà in un incidente d’auto nel 1919. Dal dolore straziante per la perdita di Boy, nasce la storia del profumo Chanel N°5!

Chanel affida al naso-profumiere russo-francese, Ernest- Beaux, la creazione di un profumo, che Coco vuole sia evocativo: deve evocare l’amore e la bellezza di amare!
La boccetta è molto diversa da quelle solitamente proposte per i profumi: il packaging è cubista! E il catalogo di profumi della maison del 1924, era in stile Mondrian.
Il n° 5 era il numero fortunato di Coco e... come darle torto!

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Forma classica del profumo N.o 5, dal 1924

A partire dal 1939 inizierà un periodo difficile, Chanel chiude la propria maison, licenzia tutti gli operai e si rifugia a Vichy; da questo momento in poi la sua vita si tinge di sfumature noire!
Leggenda o verità: ”A letto con il nemico. La guerra segreta di Coco Chanel” di Hal Vaughan, non risparmia accuse di collaborazionismo e antisemitismo nei confronti di Chanel, anzi è addirittura accusata di essere una spia nazista!
Nel 2007, in Francia, uscirà un altro libro “Les comtesses de la Gestapo”, nel quale anche qui si sosterranno le tesi di collaborazionismo e di rapporti intrapresi da Chanel con il Nazismo!

Nel 1947, Chanel, assiste alla nascita del “New Look” di Christian Dior!

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Nel 1954, a 71 anni, riapre la sua maison e il 5 febbraio 1954, si presenta al pubblico con una nuova collezione! Chanel torna di moda con il tailleur in tweed.

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Elsa Schiapparelli non più acclamata come agli esordi e sopraffatta dai debiti chiude la maison!

Negli anni Sessanta, un ulteriore segno distintivo dello stile Chanel, sarà il sandalo bicolore, realizzato dal calzolaio francese Andrè Massaro. Bottega artigiana della quale ancora oggi la maison parigina si avvale.

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Massaro per Chanel – 1957

Mademoiselle Chanel muore io 10 gennaio 1971, all’età di 87 anni, in una camera del Ritz, al 15 di Place Vendome. Dal 1931 il Ritz era diventato il luogo in cui abitava, addirittura si dice che la forma rettangolare della sua suite abbia ispirato la bottiglietta del profumo Chanel n° 5!

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Chanel nella sua suite al Ritz – 1934

Che cosa si può dire d’altro? Indubbiamente “La moda passa lo stile resta”

Coco Chanel
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