Gli articoli di Atelier Carenzio
Dentro c’è una strada per Parigi
Non che a Parigi piova sempre, anzi, anche qui ci sono giornate in cui il cielo è meravigliosamente terso e sgombro dalle nuvole ma senza ombra di dubbio, la pioggia regala alla Ville Lumière un fascino particolare.

Se volete il mio parere Parigi sotto la pioggia è bellissima e non sono l’unica a sostenerlo: vi ricordate il protagonista di “Midnight in Paris” girato da Woody Allen? Oggi è una delle tipiche giornate parigine autunnali, cielo grigio, nubi cariche di pioggia, una leggera nebbiolina che avvolge la Tour Eiffel ed il vento che alla Tuileries scompiglia il tappeto di foglie colorate a terra e quelle poche rimaste sugli alberi.

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Frida si diverte a saltare nelle montagnole di foglie gialle e rosse, inseguendo quelle che improvvisamente vengono rapite dal vento. Adoro il suo sguardo buffo e sorpreso quando iniziano a caderle le prime gocce di pioggia sul naso ed in testa, inizia a scrollarsi, il pelo le si gonfia ed assume le sembianze di un leoncino, veloci puntiamo verso casa perché a lei come a me, piace guardare la pioggia che cade da dietro i vetri della finestra. Dopo qualche minuto si addormenta sul suo cuscino ed io sprofondo nella lettura di un buon libro, sorseggiando un thè caldo. Meglio ancora se a tenermi compagnia, mentre il suono della pioggia sembra un suono ovattato che giunge da lontano, è una storia di sentimenti, amori perduti e ritrovati, solitudini che si incontrano e di strade che alla fine portano sempre qui, a Parigi.

Le città sono come gli abiti, se hai la fortuna ed il privilegio di poter scegliere dove vivere, come per gli abiti, scegli il luogo che ti fa stare bene, il posto in cui senti di vivere la vita, senza che scorra via senza accorgertene. Se ne hai la possibilità scegli il luogo nel quale ricorderai ogni momento che hai vissuto e come un abito che ci dona particolarmente, ti farà apparire luminosa agli occhi di chi si incontra per strada. Parigi, come accade per gli abiti è divenuta uno strato della mia pelle.

Qualche giorno fa, entrando in libreria, mi ha incuriosita il titolo di un libro, forse perché ha rievocato in me sensazioni famigliari, forse perché mi è balzata all’occhio tra le parole che componevano il titolo “Parigi”, credo abbia contribuito anche la foto in bianco e nero del Trocadero, insomma l’insieme di questi fattori ha fatto si che uscissi dalla libreria con un nuovo romanzo da leggere. Per me la scelta di un libro non è mai dettata da un motivo in particolare, a volte rimango folgorata dall’immagine della copertina, soprattutto se sono vecchie fotografie in bianco e nero, in alcuni casi è  la fama dell’autore che mi spinge a comprare un libro, in altri ed è questo il caso, il titolo sa essere convincente. “Dentro c’è una strada per Parigi” di Novita Amadei è un titolo che a me non poteva passare inosservato.

Dentro c'è una strada per Parigi

Pagina dopo pagina mi ha sorpresa trovare nell’inquietudine di tre donne: Adèle, Martha e Eline, le protagoniste del romanzo, ciascuna appartenente a generazioni diverse: la mia inquietudine dettata dalla ricerca di “quel posto al mondo” in cui stare. La loro solitudine è stata a volte la mia, il loro delicato equilibrio ha segnato spesso le mie stesse giornate, il desiderio di Eline, la più piccola delle figure femminili attorno alle quali ruota tutta la storia, di trovare una strada che la riporti a casa: è stato il mio desiderio. La solitudine gioca un ruolo molto forte nella vita di Adèle, Martha e Eline, occupa spazio, ore a volte intere giornate.
Alcuni, per loro sfortuna o paradossalmente per loro fortuna, conoscono quella solitudine che giunti a un tratto della vita sembra quasi irrimediabile, se non fosse che all’improvviso l’amore: "Il dolore più grande e la più grande consolazione”, secondo le parole di Adèle, non facesse di nuovo irruzione nella nostra vita, indicando loro e indicandomi che è nel cuore che si trova una strada per Parigi. Questo è un romanzo in cui le protagoniste sembrano apparentemente intrappolate nei loro vuoti, i momenti di pausa e solitudine prima di riordinare la propria vita sono momenti di vuoto, si hanno le mani vuote, un vuoto di parole, di senso, si ha addirittura l’impressione di cadere nel vuoto.  Poi, però, arriva ancora una volta qualcosa o qualcuno a risvegliare in loro i pensieri, le coscienze, i ricordi ed è come se il copione della vita andasse in scena ancora per un altro giorno.
La forza morale delle protagoniste è quella delle donne tutte, la forza di condividere, al di fuori della cerchia famigliare dove i rapporti sono resi complicati dai risentimenti, dai rancori e dai gesti forzati, difficoltà e momenti di solitudine. È così più semplice instaurare un legame, con chi fino a poco tempo fa, era ai nostri occhi una persona estranea, è un legame dettato dalla necessità di alleviare il peso dei nostri piccoli e grandi segreti, come quello di Adèle o la necessità di Martha di ritrovare fiducia in se stessa o ancora il bisogno di Eline di ritrovare il calore di una famiglia.
A loro modo creeranno un legame genuino e tenero, dando vita ad una storia delicata dove si entra in punta di piedi, avendo riguardo di non essere troppo invadenti quasi a non voler ferire la sensibilità delle protagoniste.
“Dentro c’è una strada per Parigi” ha tra le righe quel senso di malinconia che si prova passeggiando per il lungo Senna in un  pomeriggio di pioggia, la nostalgia dell’amore che inconsapevolmente cerchiamo, ha la saggezza di Adèle che a ottantaquattro anni, è sola ma ricorda  a Martha che: “L’amore esiste sotto un’infinità di forme, ma l’amore felice solo sotto alcune e soltanto chi l’ha conosciuto può crederci, gli altri diranno che non esiste e sbaglieranno”.

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L’amore commovente di Adèle per Parigi, per le sue vie, che ormai hanno cambiato il loro volto, le vecchie botteghe sono sparite lasciando il posto ai supermercati e alle gallerie d’arte contemporanea, è legato al ricordo e ai sentimenti per quell’uomo del quale non ha scelto di innamorarsi ma non ha potuto trattenersi dal farlo, dal desiderarlo anche quando non c’era.
A volte capita, quando oramai tutto sembra immobile, consolidato,  quando apparentemente la vita sembra non riservare più sorprese che torni un’immagine a toglierci il fiato. Spesso ho detto e raccontato che Parigi è la città in cui si ha la sensazione che i miracoli possano accadere, così Adèle decine di volte ha immaginato di trovarsi difronte all’uomo che amava: “E non contava più il tempo passato a camminare sotto quel sogno e quell’illusione, non contavano più le volte in cui chiedeva a Parigi il miracolo, di così poco conto per una città, di incontrarlo per caso”.
Il romanzo di Novita Amadei, sembra raccontare storie di donne come tante, con le loro fragilità e i loro vuoti, in realtà nessuna storia è scontata e banale perché fatta di amore in tutte le sue forme, quell’amore che giunti ad una certa età non è più carico di aspettative ne di nostalgia ma lascia solo immagini impossibili da allontanare.

Titolo: Dentro c'è una strada per Parigi
Autore
: Novita Amadei
Pagine:
176
Editore
: Neri Pozza
Anno di pubblicazione
: 2016

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