Gli articoli di Atelier Carenzio
Sulla bellezza di Parigi…
Di libri sulla bellezza e sul fascino di Parigi, come di romanzi ambientati nella Ville Lumière ne sono stati scritti molti, anzi dall’800 a oggi direi moltissimi. Partendo dai mostri sacri della letteratura romantica come Victor Hugo o Emile Zola...

...passando da Daniel Pennac e Raymond Queneau per arrivare a autori contemporanei, senza loro nulla togliere, magari un po’ meno famosi e non necessariamente d’Oltralpe.
Non so quale sia la vostra città preferita, se abbiate mai visitato Parigi o, se come me che sono ovviamente di parte, la troviate la città più bella del mondo. In caso contrario, anche se Parigi non vi ha suscitato particolari emozioni, vi consiglio di leggere due libri, (eh si non uno ma due...) sulla città che fa sospirare gli innamorati e chi ancora crede nella  Bohème! Abbiate fiducia, non vi propongo la solita storia romantica, sdolcinata ambientata all’ombra della Tour Eiffel né una guida sui monumenti della città ma qualche cosa di diverso.
Partiamo da “Parigi senza ritorno” di Svevo Moltrasio, non pensiate di essere di fronte all’ennesimo elogio alla città di Parigi o di quanto e come possa essere meravigliosa. Quindi non sospirerete a ogni pagine ma vi farete delle sane risate, soprattutto se i francesi non vi sono molto simpatici o semplicemente soffrite di quella sana rivalità che da secoli ci fa guardare un po’ con sospetto i nostri cugini d’Oltralpe. D’altra parte la storia come la matematica non è un’opinione (o forse si!)
Comunque, complice anche l’intercalare romanesco che contribuisce a dare maggiore enfasi al racconto – l’autore è infatti un romano doc trasferitosi a Parigi – non mancherete di ritrovarvi a ridere di gusto e per chi conosce i parigini, vi ritroverete spesso ad annuire con un simpatico ghigno sulle labbra alle affermazioni dell’autore.
Si, perché Parigi sarà pure la Ville Lumière e con le sue mille luci ha sicuramente e indiscutibilmente il potere di affascinare le migliaia di turisti che in ogni periodo dell’anno si riversano nella capitale dell’amore, facendoli innamorare della sua “grandeur”, dei suoi musei, dei parchi e dei monumenti ma sappiate che Parigi, oltre alle luci, ha anche qualche ombra. Tranquilli nel caso del libro di Moltrasio, nulla che riguardi la cronaca nera, a meno che non consideriate la mancanza del bidet nei bagni degli alberghi e delle case, una sorta di delitto!
A detta dell’autore di questo divertentissimo libro e anche della sottoscritta “parigina convinta”, i francesi e più precisamente i parigini – si perché tra un parigino e un francese c'è una grande di differenza – dicevo i parigini saranno anche chic, raffinati, avranno quell’eleganza ammaliatrice che miete vittime soprattutto tra le italiane ma quanto sono rigidi e per dirla alla Moltrasio: ”Sembra abbiano una scopa nel culo!”. In effetti come dargli torto, si può conoscere un parigino da anni e manterrà sempre e comunque quell’atteggiamento snob e distaccato di chi ostenta superiorità culturale e neanche a dirlo gastronomica, superiorità forse discutibile ma ciò che è indiscutibile è il loro concetto, diciamo pure, alternativo in fatto di igiene!
“Parigi senza ritorno” racconta con grande ironia la Parigi lontana dalla visione che hanno i turisti, che per qualche giorno o per un weekend visitano la città, portando a casa un ricordo indelebilmente romantico della capitale francese. Il libro narra invece della vita quotidiana, di chi lavora, vive ed è “un italiano a Parigi” con uno stile irriverente ma sempre rispettoso, senza mai scadere nei luoghi comuni e nella volgarità, l’autore evidenzia il lato bizzarro, divertente, spesso faticoso e un po’ snob di una città in cui tutti comunque vorrebbero andare a vivere. Non siete ancora convinti? Aspettate a trarre conclusioni, leggete il libro e capirete perché da Parigi non si fa ritorno!

Copertina di Parigi senza ritorno

Il secondo libro che vi propongo ed è, a mio avviso, degno di nota si intitola “Parigi lato ferrovia “ di Alessandro Perissinotto. Anche in questo caso ci terremo alla larga dalla Parigi dei negozi di lusso, dalle vie dello shopping, uguali più o meno in tutte le grandi città, non faremo il tour dei monumenti classici, quindi ci terremo lontani dalla Tour Eiffel, da Notre Dame, dal Louvre e da Montmartre. L’autore di questo libricino, oserei dire tascabile e non solo per il formato ma anche perché leggendolo vi accorgerete che in un vostro eventuale viaggio a Parigi, potrebbe essere utile portarlo con voi e approfittare degli innumerevoli indirizzi suggeriti dall’autore, scoprendo davvero una Parigi inedita. Una Parigi quasi nascosta, forse più popolare e che non ha nulla a che vedere con lo sfarzo dei primi arrondissement ma che rievoca atmosfere di tempi passati. Camminerete nei quartieri multietnici dove i turisti non si avventurano spesso, non perché siano particolarmente pericolosi ma semplicemente perché ne ignorano l’esistenza .Vi troverete a percorrere boulevard dove improvvisamente vi sembrerà di stare in Africa o in qualche mercato di un paese arabo e subito dopo, voltando l’angolo, vi troverete nuovamente a sbirciare le vetrine delle librerie, delle boulangerie o delle sale da thè di qualche quartiere radical chic. Oppure incrocerete locali ed edifici, alcuni ormai chiusi e fatiscenti, sebbene a dir la verità a Parigi di fatiscente c’è ben poco: i francesi sono maestri nell’arte del recupero degli spazi urbani che hanno segnato la storia culturale e urbanistica di una città che ormai appartiene al passato.
Tutto questo lo farete scegliendo il lato ferrovia, vecchi tronconi di binari e stazioni ormai abbandonate che oggi sono state recuperate e trasformate in luoghi di ritrovo culturale o sono diventate giardini in cui passeggiare piano piano, seguendo il flusso dei vostri pensieri e il percorso tracciato dai binari. Attraverso le pagine del libro di Perissinotto, scoprirete che la vera Parigi è un’altra e si inizia a conoscerla una volta esaurite le visite ai luoghi tradizionali. Lasciatevi catturare dallo spirito dei veri flâneurs e seguite l’autore in un itinerario davvero insolito, calatevi nelle atmosfere ariose dei grandi boulevard e del canal Saint-Martin e qui magari approfittate di una gita in barca, esplorate la città da una mongolfiera e poi, verso l’imbrunire, fate un salto nel vecchio cimitero di Montmartre o in quello più famoso di Pere Lachaise. Andate poi alla scoperta di Parigi non solo seguendo i binari della ferrovia ma anche quelli della metropolitana, visto che alcune stazioni della metro sono meravigliose e tornerete indietro nel tempo di cent’anni, altre sono più moderne ma sempre diverse tra loro e affascinanti. Lasciatevi accompagnare nelle vostre flâneries in tutti e venti gli arrondissement di Parigi, ognuno di questi distretti ha una propria identità, delle caratteristiche ben precise che lo porta a essere quasi una città nella città.
Insomma che lo spirito dei flâneurs si impossessi di voi e prendetevi tutto il tempo per visitare la Ville Lumière facendo lunghe e lente passeggiate, memori di ciò che Charles Boudelaire, nella metà dell’800 intendeva per flâneur,  ovvero uno che porta al guinzaglio delle tartarughe lungo le vie di Parigi. Quindi… voi che fate?

Copertina di Parigi lato ferrovia

Titolo: Parigi senza ritorno
Autore: Svevo Moltrasio
Pagine: 216
Editore: Sperling & Kupfer
Anno di pubblicazione
: 2017

Titolo: Parigi lato ferrovia
Autore: Alessandro Perissinotto
Pagine: 142
Editore: Laterza
Anno di pubblicazione
: 2018

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