Gli articoli di Atelier Carenzio
Au coeur de la Mode 2
Per la nostra seconda tappa nella Maison Dior e dintorni, vorrei partire da una frase: ” Non dobbiamo mai confondere l’eleganza con l’essere snob” e ricordare colui che non si è lasciato intimorire dall’eredità del grande maestro: Yves Saint Laurent!
YSL e Pierre Berger

Egli, più di tutti coloro che passeranno per la maison Dior, farà della propria vita un’arte, non a caso YSL avrà per questa una passione molto precoce che lo porterà ad essere uno dei padri fondatori della moda francese. A soli ventun anni trionferà con la linea Trapèse per la maison Dior e il primo abito, “Dovima e les éléphantes” fotografato da  Richard Avedon per  Harpes’s Bazaar, farà il giro del mondo!

YSL sarà una persona follemente innamorata dell’arte di ogni stile ed epoca, collezionando per tutta la vita opere insieme al suo compagno Pierre Bergè; esattamente come  accadrà per Dior, alcune opere degli artisti prediletti da YSL confluiranno e ispireranno le sue collezioni.

Nel 1957 il pied-noir dalla pelle bianca sarà a capo della Maison Dior e,qualche anno dopo, nel 1961, YSL fonderà la propria maison, la cui gestione viene affidata a Pierre Bergè, uomo d’affari e  imprenditore che vive tra pittori, uomini politici e intellettuali; i due si incontreranno proprio nell’atelier di Dior, diventando compagni di lavoro e di vita.

A YSL l’incarico di sostituire il maestro Christian Dior, morto a causa di un infarto a Montecatini, ironia della sorte, dopo una partita a canasta!

La grande cultura di YSL lo porterà, a partire dal 1965, a sperimentare nuovi tagli e nuove linee, attingendo dall’arte contemporanea. Trasforma il vinile in tessuto per impermeabili dal taglio rigoroso, ispirati alle tele di Mondrian; gli abiti sono semplici, sembra quasi avere fine il concetto di taglio sartoriale. L’astrazione per Mondrian è data dal rigore stilistico delle forme geometriche e dalla purezza, il suo mondo sembra dominato dall’ordine e dall’armonia. Dal 1919 inizia a produrre “quadri griglia”, lo stile per il quale sarebbe divenuto famoso ed al quale la collezione del ’65 di YSL si ispirerà.

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YSL per Maison Dior

Nel 1966 crea abiti con una inequivocabile aria pop!

YSL diventa amico di Andy Warhol che lo ritrarrà in diversi dipinti.

Nel 1979 Picasso ispirerà i suoi disegni , sarà il cubismo di quest’ultimo e di Braque a caratterizzare gli abiti degli anni ’80, esempi saranno gli uccelli di Braque o le figurine ritagliate di Matisse che andranno ad animare gli abiti. I colori di Van Gogh, esplosioni di colore sulle giacche riempite di iris e girasoli.

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Non dimentichiamoci inoltre le sue origini arabe, YSL nasce nell’ Algeria francese ad Orano nel 1936, e l’arte di quei luoghi lo influenzerà profondamente. Oggi la gloriosa maison dell’Avenue Morceau ha chiuso i battenti, dopo l’annuncio del 2002, in cui YSL durante una conferenza stampa rivela di lasciare l’alta moda. Personalmente mi colpì quanto disse Pierre Bergè, suo compagno di vita e di lavoro da lungo tempo:

L’alta moda è finita! Non è un’arte che si appende come un quadro. Ma è qualcosa che ha senso se accompagna l’arte di vivere. Oggi tempo di jeans e di Nike, l’arte di vivere non esiste più.

L’impegno nei confronti dell’arte di YSL è però destinato a durare nel tempo, grazie all’attività della Fondazione Pierre Bergè-YSL, sorta dove si trova lo storico atelier parigino, proprio in Avenue Morceau, organizzando esposizioni temporanee che spaziano dall’arte antica a quella contemporanea.

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Io YSL lo voglio ricordare così...

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