Gli articoli di Atelier Carenzio
Quando si arriva a Parigi
Quando si arriva a Parigi è quasi impossibile non imbattersi e di conseguenza non assaggiare un macaron, Parigi e i macarons sono un binomio inscindibile! I macarons popolano la Ville Lumiere e sono direttamente proporzionali agli abitanti di questa città!

Quindi non potete esimervi dal farvi tentare, almeno una volta, durante il vostro soggiorno parigino, da questa prelibatezza, tonda, morbida, colorata e profumata, presente in ogni patisserie parigina.
Lo sapevate che in realtà l’origine di questa prelibatezza si deve agli italiani? Fu Caterina dei Medici, nel VXI, che estasiata da questi biscottini tondi a base di meringa italiana, li portò con sè in Francia in occasione del suo matrimonio con il duca di D’Orleans, futuro re di Francia con il nome di Enrico II.

Fu il cuoco di Caterina, nel 1533, in occasione del banchetto di nozze tra i due, a presentare ufficialmente questi dolcetti che non avevano ancora un nome ben definito. Sarà lo scrittore Francois Rebelais, nel 1555, a ricavare dalla parola dialettale “maccarone”, termine con il quale i francesi appellavano gli italiani, il nome con il quale oggi tutti conosciamo i macarons.

Alcuni sostengono che l’origine del nome Macaron arrivi dall’Italia, in particolare da Venezia. Questo antico dolce medievale, chiamato in modo dialettale “maccarone”, che in veneziano significa impasto, e la cui radice sembra provenire dal verbo “ammaccare”, potrebbe spiegare la forma di questo dolce. In Inghilterra tra il XV e XVII, verranno chiamati maccaroon, con la desinenza “oon” per rendere la pronuncia più simile al francese e saranno molto apprezzati dalle signore dell’aristocrazia.

Per una questione di amor proprio i francesi non potevano però esimersi dall’attribuirsi la paternità dei macarons e così, il biscotto, fu chiamato Macaron de Nancy. Questo perchè la nipote di Caterina dei Medici, figlia del Duca Carlo III e Claude de France (figlia di Caterina de Medici), aveva uno stomaco delicato a tal punto che non poteva mangiare altro se non due uova al giorno accompagnate da polveri digestive.

Marie Antoinette, le film!

Per lei, le suore di un monastero vicino confezioneranno dei biscottini così digeribili da salvarle la vita. Quando il monastero chiuse , la ricetta fu ripresa nel 1783 da una pasticceria che diede a questi dolcetti il nome di Macaron de Nancy ed ancora oggi  a Nancy, esiste la Maison du Macaron, rinomata pasticceria. Pensate che solo nel XX secolo il macaron divenne un biscotto doppio, così come ora lo conosciamo, fu il nipote di Luis Ernest Ladurèe, il fondatore della famosa pasticceria Ladurèe, ad avere l’idea di incollarne due, utilizzando una ganache di cioccolato. Fu così che da quel momento i macarones divennero affare francese!
Per lei, le suore di un monastero vicino confezioneranno dei biscottini così digeribili da salvarle la vita. Quando il monastero chiuse , la ricetta fu ripresa nel 1783 da una pasticceria che diede a questi dolcetti il nome di Macaron de Nancy ed ancora oggi  a Nancy, esiste la Maison du Macaron, rinomata pasticceria.

Pensate che solo nel XX secolo il macaron divenne un biscotto doppio, così come ora lo conosciamo, fu il nipote di Luis Ernest Ladurèe, il fondatore della famosa pasticceria Ladurèe, ad avere l’idea di incollarne due, utilizzando una ganache di cioccolato. Fu così che da quel momento i macarones divennero affare francese!
Questi dolcetti sono diventati quasi un oggetto di culto ed hanno assunto una allure glamour, di tutti i gusti e colori, se vuoi essere chic regala una scatola di macarones..addio cioccolatini!
Sono diventati quasi un oggetto di culto anche grazie al cinema ed in particolare la loro fama è accresciuta dopo l’uscita nelle sale del film di Sofia Coppola “Marie Antoinette”nel 2006, dove i macarones sembrano avere il ruolo di attori non protagonisti ma fanno continuamente capolino tra una scena e l’altra.
Ovviamente quale dolce poteva meglio esemplificare l’opulenza, la ricchezza e lo sfarzo tipico del barocco con le sue stanze riccamente affrescate, balli scintillanti ed abiti a dir poco sontuosi. Si vocifera inoltre che la costumista del film, Milena Cannonero, per la realizazione degli abiti di scena, abbia preso ispirazione dalla palette di colori dei macarons, oltre a pretendere sul set un intero allestimento di dolci interamente firmati Ladurèe!

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Dovete sapere che nel 1682, la pasticceria Dalloyau, divenne la fornitrice ufficiale di dolci per la reggia di Versailles ed i macarons furono definitivamente introdotti al cospetto della regina Marie Antoinette, che li gustava all’ora della merenda accompagnati da tè pregiati. Questo contribuì a renderli i dolcetti più alla moda e ricercati dalle nobildonne d’ Europa. 
È certo che Marie Antoinette amasse i dolci e lo si evince anche dalla testimonianza di un aristocratico inglese, presente al pranzo dei sovrani, che come ben si sa era pubblico:

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…la regina mangia vivamente solo dolci che il re puntualmente finisce di divorare mettendo le mani nel suo piatto…
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Pare inoltre che da piccola, in Austria, terminate le ore di gioco con i fratelli, la futura sovrana divorasse piramidi di pasticcini viennesi sgocciolati di crema sbattuta.
Insomma, pur avendo abitudini alimentari molto semplici, Marie Antoinette, era decisamente golosa di dolci.
L’esclusività dei macarons era data dal fatto che la loro preparazione, richiedeva esperti pasticceri, era molto complessa ed impossibile da preparare in casa.
Proprio per questo motivo divennero esclusivi ed attiravano la curiosità degli aristocratici, divenendo un dolce esclusivo della nobiltà. Oggi hanno abbandonato l’etichetta di dolce di nicchia per approdare sulle tavole anche dei comuni mortali, non rinunciando, però, al loro aspetto glamour e raffinato. 

Nel 2014 Ladurèe ha creato il macaron “Marie Antoinette, di color celeste chiaro con un ripieno bianco dello stesso sapore della bevanda che porta il nome della sovrana, ovvero un mix di tè neri cinesi e indiani, aromatizzati con petali di rosa, agrumi e miele, pensate che questa bevanda, ottima per accompagnare i dolci ha preso il nome di “ una passeggiata bucolica al Petit Trianon”.

Senza ombra di dubbio Ladurèe è la pasticceria più conosciuta ed esportata al  mondo, ma vi garantisco che a Parigi sono molte le pasticcerie dove potete fare una full immersion nel mondo dei macarons. Personalmente vi consiglio di fare un salto  anche a Les Marquis de Ladurée, in pieno centro, al 14 di rue de Castiglione.

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Questo è un luogo unico per gli amanti del cioccolato e dei macarons, vi sembrerà di entrare in una bomboniera dai colori pastello, con lampadari in cristallo di Murano, stucchi, medaglioni alle pareti raffiguranti il profilo del Marquis e mille scatoline che sembrano scrigni preziosi, pronte a contenere i vostri macarons preferiti. L’spirazione è  ovviamente rivolta ai caffè veneziani del XVIII secolo.

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Le Marquis de Laderée, nasce per volontà di David Holder, presidente de Ladurée, per porre in primo piano il cioccolato, rispetto al classico macaron, punto di forza de Ladurée. In questi giorni le vetrine del Marquis, sono un’esplosione di colori, un omaggio alla primavera ed al bon ton parigino. Avrete davvero la sensazione di entrare in un mondo raffinato e seducente, come lo erano le tazze di cioccolata nel ‘700,  infatti la cioccolata era un goloso  strumento di seduzione.

Dal Marquis de Ladurée, il cioccolato seduce ancora oggi e se volete affascinare qualcuno, regalategli una preziosa scatoletta con dei medaglioni di cioccolato del Marquis… magari alla rosa!
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