Gli articoli di Atelier Carenzio
Dalla Comédie Française a YSL
Le serate si fanno pigre, come si suol dire “l’estate sta finendo”, siete ormai rientrati in città e l’atmosfera estiva è ormai quasi un ricordo? Non fatevi prendere dallo sconforto! Un modo per trascorrere una serata interessante pur rimanendo a casa c’è!

In un articolo precedente vi ho parlato di YSL e della sua vertiginosa carriera, iniziata prima come assistente di Monsieur Dior e poi come direttore della Maison più famosa di Francia. YSL diventa il più giovane direttore di una Maison il cui nome e la cui fama costituiranno un patrimonio culturale  di estrema importanza per Parigi e per l’intero mondo della moda.
È riduttivo definire la vita di Saint Laurent interessante, affascinante, eccentrica, geniale… fu sicuramente tutto questo ma anche molto di più! Se volete conoscere la storia di chi ha fatto della moda francese un’opera d’arte, attraverso un ritratto fedele della vita e degli anni che segnarono la sua carriera, allora “Yves Saint Laurent” di Jalil Lespert è il film giusto per voi!
La pellicola esce nelle sale francesi l’8 gennaio 2014 e porterà a Pierre Niney, il Premio César come miglior attore protagonista, una nomination a Guillaume Gallienne e a Charlotte Le Bon, come miglior attore l’uno e migliore attrice non protagonisti l’altra. Non è ovviamente da trascurare la nomination per i Migliori Costumi.

Personalmente ho trovato questo film strepitoso, in grado di ricostruire un momento particolare ed estremamente creativo della moda francese, dando attraverso l’autobiografia di YSL, uno spaccato di storia della moda e di cultura a partire dagli anni ’50 sino alla  morte  dello stilista il 1 giugno del 2008.
Interessante la scelta del cast da parte del regista, potremmo dire viva la Comédie Française! Pierre Niney, proviene proprio da lì, debutta a teatro a undici anni ed a venti entra a far parte della Comédie Française.
Nel film, grazie alla sua impressionante somiglianza con YSL, viene scelto per interpretare il ruolo di attore protagonista. Interpreterà così il più francese dei couturier, scelto per proseguire la storia della Maison Dior, sino a quando il 4 dicembre 1961, affiancato da Pierre Bergé, interpretato nel film da Guillaume Gallienne, aprirà il proprio atelier.
L’interpretazione di Pierre Niney è magistrale, concentrata sui modi di fare, sullo sguardo, la gestualità, la raffinatezza e la gentilezza che contraddistingueva YSL, sino ad immedesimarsi nelle nevrosi dello stilista. Gioca un ruolo fondamentale anche la sua straordinaria somiglianza con lo stilista.

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Il regista ripercorre non solo la vita ma dirige magistralmente in una sequenza di scene e momenti emotivi intensi, il mondo che ruota attorno a colui che probabilmente Marcel Proust definirebbe come appartenente “alla magnifica famiglia dei nevrotici”!
Falil Lespert realizza una pellicola realistica, concentrandosi sulla vita privata di YSL, grazie anche all’abilità degli attori e alla sceneggiatura, frutto di un meticoloso lavoro di ricerca.

Yves nasce il primo agosto ad Orano in Algeria, allora ancora colonia francese, a soli 18 anni si trasferisce a Parigi che in quegli anni è la capitale della cultura e della moda. È la Parigi del Ritz, degli artisti e di Joséphine Baker, una Parigi conturbante , luogo di incontri e di personaggi “sopra le righe”.

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Tornando a YSL, la presenza di una costante componente realistica, è stata possibile anche grazie alla collaborazione ed ai suggerimenti dello stesso Pierre Bergé che ha voluto prendere parte personalmente al progetto di Lespert. Bergé è stato protagonista con YSL di una lunga e tormentata storia d’amore, per cinquant’anni l’uno non ha potuto fare a meno dell’altro, ed è proprio su questo che il regista si concentra. Colui che veniva chiamato “il pitbull della moda francese” per il suo piglio autoritario e per i suoi scatti di ira epici, in questa pellicola ha acconsentito di raccontare e ricordare Yves e la loro relazione.
Traspare un  Bergé maturo, uomo d’affari solido e affidabile, compagno sempre presente per un giovane e fragile Saint Laurent, spesso in preda alle sue nevrosi. Bergé ha un ruolo fondamentale, grazie a lui emergono il genio e la creatività di Yves!

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Secondo la concezione borghese, sicuramente il loro non è stato un legame fedele, ma sicuramente è stato indissolubile. Un legame che in cinquant’anni di storia del costume ha visto due uomini dipendenti l’uno dall’altro con grandi responsabilità verso loro stessi e verso gli altri.
Lespert non risparmia i momenti più dolorosi e drammatici, Yves era maniaco depressivo, beveva e si drogava, era costantemente sotto psicofarmaci e le crisi erano frequenti ma la presenza di Pierre Bergé era costante. Forse questo è un film più dedicato a lui che a Saint Laurent, Bergé è stato compagno di vita e co-fondatore di una delle più grandi maison francesi.

Lespert con questo film ha riportato alla luce non solo i luoghi in cui lo stilista realmente viveva e creava le sue collezioni ma anche gli abiti originali. Questo è stato possibile grazie alla disponibilità di Pierre Bergé e alla collaborazione della Fondazione Saint Laurent, che ha concesso di utilizzare gli abiti originali dell’epoca per le riprese.

Lespert con questo film ha riportato alla luce non solo i luoghi in cui lo stilista realmente viveva e creava le sue collezioni ma anche gli abiti originali. Questo è stato possibile grazie alla disponibilità di Pierre Bergé e alla collaborazione della Fondazione Saint Laurent, che ha concesso di utilizzare gli abiti originali dell’epoca per le riprese.

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Altro luogo storico, in cui due volte all’anno lo stilista presentava le sue collezioni era l’Hotel Intercontinental, oggi diventato Westin.

https://www.youtube.com/watch?v=FfsnSfFmObc (guardatelo su YouTube perchéil proprietario ne ha vietato la riproduzione da altri siti)

Non passa inosservata nel film la presenza di alcuni figli d’arte, prima fra tutti Charlotte Le Bon che interpreta Victoire, amica e musa ispiratrice nel primo periodo di Saint Laurent.

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Nikolai Kinski, interprete dell’eterno rivale di YSL, Karl Lagerfeld e Laura Smet, nel film Loulou de la Falaise, altra musa e compagna di viaggio di Yves.

Tendete anche un orecchio alla colonna sonora, scritta dal jazzista francese Ibrahim Moulof,  che ho trovato assolutamente pertinente! I pezzi che la compongono si adattano perfettamente alla narrazione del film che alterna situazioni romantiche a momenti malinconici.
Personalmente ho trovato molto raffinata la scelta della celebre aria “ Ebben? Ne andrò lontana” tratta dall’opera “La Wally” di Alfredo Catalani, interpretata dalla Callas, amatissima da YSL. Proprio quest’aria fu utilizzata per accompagnare la sfilata, in cui nel 1976, fu presentata la collezione “Russian Ballet”.
Con questo binomio emozionante si chiude il film, quasi come fosse un omaggio del regista al grande genio di YSL.

Vi invito ademozionarvi guardando le immagini di una sfilata che potremmo considerare a tutti gli effetti un’opera d’arte!

A la prochaine!

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