Gli articoli di Atelier Carenzio
Come d’aria
Capita che a volte ci siano libri dei quali si perde la memoria, libri che finiscono tra gli scaffali della libreria e non ci si ricorda per quale motivo siano finiti tra la miriade di libri collezionati nel tempo.

Capita che a volte ci siano libri dei quali si perde la memoria, libri che finiscono tra gli scaffali della libreria e non ci si ricorda per quale motivo siano finiti tra la miriade di libri collezionati nel tempo.
Solitamente ricordo esattamente e con precisione ogni libro che acquisto e ogni volta che ne termino uno, essendo io affetta da “bulimia libraria”, se così là si può definire, mi precipito verso una delle tante pile di libri che si trovano sulle mensole, sui comodini, disseminate qua e là per casa, pregustando la scelta di una nuova storia da leggere, di un nuovo viaggio nella vita di qualcuno, reale o inventato che sia.

I libri a volte sono come incontri inaspettati, possono essere piacevoli o meno, incontri dei quali ti ricorderai a lungo perché ti hanno emozionato a tal punto che entreranno a far parte della tua vita, di altri invece ci si dimenticherà qualche giorno dopo.
La settimana scorsa mi sono imbattuta in un libricino, poco più di un centinaio di pagine, non ricordavo di averlo comprato e non avevo memoria di lui ma era lì, sporgeva casualmente da una mensola.

Pagina 7, ”Gravità “: le parole sembrano una danza, come i movimenti di un danzatore che ogni giorno trasforma la gravità in un’opera d’arte.Intuisco che Ada D’Adamo, l’autrice della storia che mi appresto a leggere, ha sempre avuto la passione per la danza, che questa disciplina ha sempre fatto parte della sua vita. Qualche riga in più, quella danza quotidiana compiuta dai passi di ognuno di noi è ben diversa dalla condizione e dalla “gravità “ di Daria, figlia di Ada. Affetta dalla nascita da un
handicap gravissimo che le impedisce di camminare, di parlare, vedere e sentire. Daria è: ”Come d’aria”, l’augurio di Ada: "Che la terra – la vita su questa Terra – ti sia lieve, mi auguro per te, ogni giorno. E all’auspicio segue l’azione, ché solo sperare non basta. Sei Daria, sarai D’aria.”
Sono seduta sul dondolo del terrazzo di casa mia, i pensieri e le emozioni vanno in circolo.
Pagina 9, un pugno nello stomaco, una diagnosi, la peggiore. La vita di Daria e di Ada si sovrappongono, madre e figlia iniziano a condividere la stessa “gravità“.

Che la terra-la vita su questa Terra-ti sia lieve, mi auguro per te, ogni giorno. E all’auspicio segue l’azione, ché solo sperare non basta. Sei Daria, sarai D’aria.

Io mi ritrovo tra le mani le pagine di un dolore che per essere esorcizzato va raccontato. Forse è vero, per metabolizzare il dolore, per imparare a gestirlo è necessario raccontarlo, come se la condivisione avesse un potere terapeutico. Il dolore va raccontato senza retorica, senza ipocrisia, senza vergogna, in questo modo la rabbia per ciò che ci accade di terribile viene mitigata, si assopisce?
“Come d’aria” è una storia intrisa di dolore ma paradossalmente è un fortissimo grido alla vita, non c’è spazio per piangersi addosso, è presente un’estrema consapevolezza di ciò che è la vita e della dignità che questa deve avere per essere tale. La storia di Ada e Daria, affronta tematiche spinose e dibattute come l’aborto, racconta la sofferenza e la solitudine, a volte l’impotenza per mancanza di risorse economiche, che dovrebbero essere infinite, di genitori con figli affetti da handicap gravi. L’incognita del futuro per questi bambini che diventeranno forse adolescenti e forse adulti. Chi ha il diritto di
decidere per loro? Chi può arrogarsi il diritto di decidere delle loro vite?

Nel caso di Daria, la vita è stata decisa dall’incapacità di un medico di leggere correttamente un’ecografia prenatale, non riconoscendo una grave malformazione cerebrale nel feto. Quando mi capita di ascoltare le motivazioni antiabortiste dei ‘movimenti per la vita” mi chiedo di quale vita parlino, di quella di persone costrette a continue sofferenze, all’oscurità, all’infermità e all’isolamento dal mondo? O alla vita straziata e straziante dei loro familiari? Chi può stabilire se una vita vale la pena di essere vissuta e quali e quante pene deve sopportare una vita per essere degna di considerarsi tale?
La storia di Ada mi ha colpita come un diretto in pieno volto, si è fatta strada nei miei pensieri, nei ricordi di mia madre ammalata di cancro come lei. Mi ha fatto conoscere Daria e provare un immenso affetto per questa creatura, mi sono spesso asciugata le lacrime leggendo la loro storia MA RIBADISCO ogni riga di questo libro è un’affermazione lucida e consapevole della vita. Alle numerose domande, ai quesiti, alla fatica, alle sofferenze quotidiane di Ada e Daria, ognuno dì voi darà la propria risposta.

La grandezza di queste due donne, così come quella di molte altre nelle loro condizioni, passa attraverso i loro corpi, tutto passa attraverso il corpo di Ada e Daria: il tempo,la rabbia ma anche momenti di infinita intimità e tenerezza, unendo madre e figlia in un’unica danza.
Ci sono a volte libri, così come incontri che ti rimarranno per sempre nel cuore.

Titolo: Come d'aria
Autore: Ada D'Adamo
Pagine: 144
Editore: Elliott
Anno di pubblicazione
: 2023

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