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La custode dei segreti di Jaipur
Che ne dite di fare un viaggio in India? Non intendo fisicamente ma con la fantasia, abbandonandovi alle pagine di un libro che vi accompagneranno non nell’India odierna ma verso quella della metà del secolo scorso, siamo infatti nel 1969.

Leggendo La custode dei segreti di Jaipur, ci si immerge nella cultura e nelle tradizioni dell’India più profonda.
La terra delle spezie, dei profumi intensi, delle donne le cui mani e piedi sono decorate ad opera d’arte con i tradizionali disegni realizzati con l’henné dove le popolazioni adiacenti l’Himalaya, vivono ancora in tribù nomadi e le donne sono adornate da sontuosi gioielli in argento.
L’India dai colori accesi e dei forti contrasti, un Paese segnato dalle enormi differenze sociali tra poveri e ricchi, della divisione in caste, struttura sociale fortemente radicata nelle cultura indiana. Leggendo questo racconto, farete un viaggio attraverso la lotta per la sopravvivenza di un popolo antichissimo, caratterizzato dalla saggezza e da tradizioni millenarie. Sebbene i primi capitoli risultino avere una narrazione un po’ lenta e caotica, aspetto che caratterizza quasi sempre il racconto delle saghe familiari indiane, la storia si fa via via avvincente grazie all’incalzare di colpi di scena, degni di un film di Bollywood, e alla descrizione che l’autrice del romanzo, Alka Joshi, fa dei personaggi dal carattere forte, dei colori, del cibo e dei profumi.
Dando vita a un racconto che parte da Shimla, una delle piccole cittadine ai piedi dell’Himalaya dove, secondo la tradizione indiana, abitano gli dei tra cui Shiva, arrivando sino a Jaipur, conosciuta come la città rosa. Qui inizia la storia di Lakshimi, pittrice di hennè, sua sorella Radha e del piccolo Malik. Partendo da questi tre personaggi, Alka Joshi, dà vita ad una saga familiare, intrisa di passioni, giochi di potere, legati ai privilegi dettati dalle caste di appartenenza: non manca l’avventura con una storia legata al contrabbando di oro. Meno del 10% dell’oro in India è estratto dalle miniere nazionali e la scarsità di questo metallo lo rende per gli indiani estremamente prezioso. Inoltre una leggenda popolare dice che il Dio Brahama, creatore dell’Universo, gettando in acqua il seme del suo corpo, questo si trasformò in un uovo d’oro, incarnazione del creatore stesso. L’oro per gli indiani corrisponde a un simbolo di purezza, buon auspicio e devozione. È un metallo indistruttibile e per questo segno di forza, al contempo estremamente duttile quindi facile da forgiare per gli artigiani; inoltre il colore dell’oro 24 carati crea un piacevole contrasto estetico sulla pelle olivastra, anche per questo è molto richiesto. Per le donne costituisce una sorta di fondo pensione, una rete di salvataggio, in India infatti è usanza che la famiglia dello sposo, regali alla sposa gioielli in oro. Il contrabbando di questo metallo costituisce una buona fonte di reddito per i trafficanti a tal punto che… lascio a voi scoprire dove l’autrice di questo affascinante romanzo, attraverso la sua penna vi condurrà.
Buona lettura!

Titolo: La custode dei segreti di Jaipur
Autore: Alka Joshi
Pagine: 384
Editore: Neri Pozza
Anno di pubblicazione
: 2022

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