Gli articoli di Atelier Carenzio
Marie-Antoinette ne sort jamais du style…
Credo che ciascuno di noi abbia il proprio film preferito, quello che abbiamo rivisto mille volte ma ogni volta è come la prima volta e scopriamo sempre nuovi dettagli dei quali non ci eravamo mai accorti prima d’ora!
Quel film che teniamo per quella serata in cui decidiamo di stare a casa impigiamati sul divano e nessuno ci può disturbare.

Ecco , come molti di voi, io quel film ce l’ho! Quando decido di rivederlo, mi pregusto la serata di relax già a partire dal primo pomeriggio… le ore passano e a casa si iniziano ad accendere candele e lucine. Frida prende posto sulla sua mega poltrona e... tutto è pronto per la visione di Marie-Antoinette di Sofia Coppola!

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Si, lo so, è un po’ datato, dalla sua uscita è trascorso ormai qualche anno ma che cosa ci posso fare, sono una nostalgica dell’Ancien Regime, inoltre trovo  che, tra tutti i film che nel passare degli anni sono stati dedicati alla sovrana di Francia per eccellenza, questo sia uno dei più fashion in assoluto!
Partiamo da qui: nel 2006 vinse l’Oscar per i migliori costumi e chi si occupa, come me , di moda non è potuto certo rimanere indifferente alla bravura di Milena Canonero che ha realizzato degli abiti stupendi.

Più o meno tutte noi, almeno una volta nella vita, abbiamo sognato di indossare abiti da sogno e di essere principesse! Quindi vi consiglio, se non l’avete ancora visto, di mettervi comode, allontanare per un paio d’ore chiunque possa darvi fastidio e godervi “Marie Antoinette”!
Non pensate a un film noioso e pesante, solo per il fatto che sia in costume perché Sofia Coppola ci da una versione pop della consorte di Luigi XVI, passata alla storia, nello stereotipo comune, per l’infelice frase: “Se non hanno pane che mangino le brioches!”, rivolgendosi al popolo affamato e provato dalla mancanza di cibo.
Tengo a precisare che per quanto stravagante potesse essere, la sovrana di Francia, non pronunciò mai questa frase.
Il film si concentra sull’arrivo a Versailles, nel 1770, di una giovanissima Marie-Antoinette, promessa sposa al delfino di Francia, Luigi VXI.
La regia di Sofia Coppola ci accompagna con un trionfo di colori, abiti sontuosi, feste e  gioielli sino al 6 ottobre 1789, quando la famiglia reale verrà trasferita alla Tuilleries.
È ormai scoppiata la Rivoluzione francese e con essa la fine dell’Ancien Regime.

Nella storia del cinema, altri registi si sono confrontati con la vita di Marie-Antoinette: vi segnalo “ Les adieux à la Reine” di Benoit Jaquot, tratto dall’omonimo romanzo di Chantal Thomas. La pellicola ha inizio il 14 luglio 1789, con la presa della Bastiglia e i giorni che segnarono la caduta della monarchia. Questo film ha un punto di vista decisamente diverso rispetto ai soliti sulla sovrana di Francia. Qui la servitù, e in particolare la lettrice della regina, impaurita e ammutolita per quanto sta accadendo, diventa protagonista di un tragico momento che cambierà per sempre il corso della storia e i costumi della società francese! Eccovi un assaggio di una versione decisamente insolita di Maria Antonietta.

Vi consiglio anche “L’Autrichienne” del 1990 di Pierre Granier Deferre, incentrato sull’ultimo periodo  di vita delle regina: la prigionia, il processo e la morte. Un’attendibilissima ricostruzione storica dei fatti, con un approccio umano e morale alla consorte di Luigi VXI, ormai Luigi Capeto.

Tra i numerosi film dedicati all’Austriaca, così come veniva chiamata Marie-Anotinette dalla corte di Versailles, sicuramente quello di Sofia Coppola è un’opera glamour, per i costumi e una colonna sonora che spazia tra il pop-punk anni Ottanta e brani di musica classica, conferendo alla pellicola una allure molto fashion. Non per altro ottenne anche la candidatura alla Palma d’Oro al Festival di Cannes.
Nel racconto di Sofia Coppola, la delfina di Francia, diventa la star del ‘700.

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Tutto ciò che circonda la regina, dagli abiti a Versailles stessa, servono alla regista per raccontare l’ascesa di una bambina al trono di Francia e l’epilogo di una monarchia, dando vita quasi a un romanzo di formazione.
Uno dei tanti momenti di passaggio nel film, (il primo è dato dalla Vestizione, dove il cambio d’abito segna la fine della vita da austriaca di Maria Antomietta e l’inizio di quella francese) sottolineati dal cambio d’abito, è quello in cui la sovrana si trasferisce nel Petit Trianon, residenza fatta costruire nel parco della reggia.

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Qui Marie-Antoinette abbandona i rigidi corsetti e le ampie gonne, imposte dalla corte, per semplici abiti in mussola e capigliature decisamente meno elaborate.
Gli abiti della regina sono sempre diversi, interrompono la monotonia delle giornate a corte, sono gli abiti che in realtà segnano lo scorrere del tempo.
I colori predominanti sono quelli pastello: il rosa, il verde pistacchio, il giallo color crema, il lilla che sembrano ricordare i macarons e i pasticcini di cui la regina era molto golosa!

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I costumi in questo film acquisiscono un’importanza particolare, seguono il cambiamento di Maria Antonietta da ragazzina a donna che, consapevole del proprio fascino, fa del proprio corpo uno strumento di seduzione. Nella relazione con il conte Fersen, sarà l’assenza dell’abito a segnare il cambiamento, Kirsten Dust, nei panni di una seduttiva Marie-Antoinette, indossa solo un paio di calze e ha come accessorio un ventaglio, dettaglio civettuolo e intrigante!

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Se adorate le scarpe, questo è il film che fa per voi: sembra che l’ossessione per le calzature accomuni la regina e la regista!

Vi faccio notare l’inquadratura in cui compaiono un paio di ALL STAR azzurre,  uno dei tanti dettagli pop che ricorrono nel film, legame con la contemporaneità di uno shopping sfrenato a cui Maria Antonietta e le sue dame di corte si abbandonano, esattamente come oggi fanno molte di noi con le amiche.

Nel film di Sofia Coppola, Marie-Antoinette è una diva che arriva al successo molto giovane ma le luci della ribalta si spegneranno altrettanto velocemente, non solo per lei ma per l’intera sua corte, fatta di dame di compagnia e amiche fidate.
Versailles, in questo film, ha quasi una parvenza di star system holliwoodiano!

I critici, nei confronti del film non sono stati clementi, sicuramente molti aspetti del carattere della sovrana non sono stati presi in considerazione e le sue amicizie vengono descritte in modo superficiale ma questo non ha impedito al film di ricevere delle candidature all’Oscar. Inoltre credo che la regista abbia fatto comunque un lungo lavoro di ricerca che traspare dai dettagli, nella scelta degli arredi e delle location.
Non potrete non essere affascinati dai luoghi in  cui sono state girate le scene, prima fra tutti Versailles!

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Non tutte le scene, però, per motivi di accessibilità a stanze settecentesche rese fragili dal trascorrere del tempo, sono state girate nelle reggia. Molti ambienti sono stati ricostruiti in studio e la camera da letto della regina è stata ricostruita nelle stanze di un’altra dimora francese; altri castelli e ville storiche di Francia hanno aperto le loro porte alla troupe.
Alcune scene esterne sono state girate nel castello di Vaux le Vicomte, che vanta magnifici giardini… ma per andare alla scoperta dei luoghi in cui la regista ha realizzato il film, e così scoprire meravigliose residenze e castelli della Francia e non solo,  vi do appuntamento al prossimo articolo.

Ora vi auguro buona visione!

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